Il mio orientamento

Mi sono formata al Centro di Terapia Cognitiva a Como che è impostato sull’approccio cognitivo-costruttivista-relazionale di Vittorio Guidano.

L’approccio cognitivista mette in evidenza che l’uomo non è un agente passivo nell’ambiente circostante in cui vive ma anzi partecipa alla costruzione della realtà.

Da questo di può desumere che non esiste un’unica realtà immutabile. La realtà viene costruita a seconda di come si elaborano le informazioni e da questo si generano significati.

Il cognitivismo si occupa di studiare le “strutture mentali” che regolano il rapporto tra uomo e ambiente, ponendo attenzione agli scambi di informazione.

Uno dei punti principali dell’approccio costruttivista è che non esiste un modo reale preesistente e indipendente dall’osservatore.

Anzi si postula che esistono diverse visioni del mondo che dipendono dal punto di vista di colui che osserva. Si parte dal punto di vista che ogni atto percettivo e cognitivo non rispecchia semplicemente qualcosa, ma si tratta di una operazione costruttiva, in cui l’osservatore influisce fortemente sull’operazione.

A differenza del cognitivismo non si considera un uomo non semplice elaboratore di informazioni, ma un vero costruttore di significati. L’ambiente non è solo un contenitore ma un universo di simboli in cui avvengono le esperienze e gli atti percettivi.

EMDR

Eye Movement Desensitization and Reprocessing - Desensibilizzazione e RI-elaborazione attraverso i movimenti oculari

L’EMDR è un metodo psicoterapeutico strutturato che facilita il trattamento di diverse psicopatologie e problemi legati sia ad eventi traumatici, che a esperienze più comuni ma emotivamente stressanti.

Ogni esperienza traumatica lascia tracce più o meno profonde nella nostra mente e nel nostro corpo. Questi segni si manifestano in comportamenti, emozioni disfunzionali e credenze negative che investono il proprio sé.

Per esperienze traumatiche intendiamo in genere accadimenti fuori da comune (catastrofi naturali, gravi incidenti, aborti indesiderati, etc), ma anche singole azioni ed eventi ricorrenti nell’infanzia che possono compromettere il nostro sistema di attaccamento/accudimento e quindi possono influenzare la nostra capacità di rapportarci con gli altri e la nostra sensazione di essere più o meno degni del loro amore/aiuto/attenzione/cura.

L’approccio terapeutico EMDR nasce grazie a Francine Shapiro (1948-2019, Senior Research Fellow presso Il Mental Research Institute di Palo Alto in California) che passeggiando in un parco notò casualmente che alcuni pensieri inquietanti che aveva improvvisamente spariti. E se ci ripensava erano decisamente meno disturbanti. Iniziò a prestare attenzione a cosa stava accadendo e vide che i suoi occhi spontaneamente si muovevano avanti ed indietro su una linea diagonale .

L’EMDR si focalizza sul ricordo dell’esperienza traumatica ed è una metodologia completa che utilizza i movimenti oculari o altre forme di stimolazione alternata destro/sinistra per trattare disturbi legati direttamente a esperienze traumatiche o particolarmente stressanti dal punto di vista emotivo.

Dopo una o più sedute di EMDR, i ricordi disturbanti legati all’evento traumatico hanno una desensibilizzazione, perdono la loro carica emotiva negativa. L’elaborazione dell’esperienza traumatica che avviene con l’EMDR permette al paziente, attraverso la desensibilizzazione e la ristrutturazione cognitiva che avviene, di cambiare prospettiva, cambiando le valutazioni cognitive su di sé, incorporando emozioni adeguate alla situazione oltre ad eliminare le reazioni fisiche. Questo permette, in ultima istanza, di adottare comportamenti più adattivi. Dal punto di vista clinico e diagnostico, dopo un trattamento con EMDR il paziente non presenta più la sintomatologia tipica del disturbo post-traumatico da stress, quindi non si riscontrano più gli aspetti di intrusività dei pensieri e ricordi, i comportamenti di evitamento e l’iperarousal neurovegetativo nei confronti di stimoli legati all’evento, percepiti come pericolo. Un altro cambiamento significativo è dato dal fatto che il paziente discrimina meglio i pericoli reali da quelli immaginari condizionati dall’ansia.

Si sente che veramente il ricordo dell’ esperienza traumatica fa parte del passato e quindi viene vissuta in modo distaccato. I pazienti in genere riferiscono che, ripensando all’evento, lo vedono come un “ricordo lontano”, non più disturbante o pregnante dal punto di vista emotivo.

E’ un metodo evidenced based e l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nell’agosto del 2013, ha riconosciuto l’EMDR come trattamento efficace per la cura del trauma e dei disturbi ad esso correlati.

Nella mia pratica clinica utilizzo il protocollo EMDR nelle sue declinazioni a seconda dai casi. Non solo sugli eventi traumatici e negativi ma anche nella formazione e strutturazione di risorse utili per la persona.

Propongo poi esercizi di gestione dell’ansia e di abbassamento dell’iperarousal.

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